Un sontuoso strascico di seta preziosa accarezza la scalinata tra lo stupore degli invitati che attendono gli sposi nel magnifico salone delle feste. La sposa è bellissima e raggiante, al braccio del maestro delle cerimonie, come uso dell’epoca, e veste di argento e perle, in un tripudio di tessuti preziosi. L’orchestra attende la fine della cerimonia, suggellata da un bacio, per riempire l’aria con le note giocose di un minuetto. Sarà il maestro delle cerimonie, vestito di nero e con un largo mantello addosso, a consegnare, simbolicamente, la sposa allo sposo, e a sancire la sua nuova vita di donna.
Sposarsi nel Settecento è un intreccio seducente di lusso, bellezza, malizia che gioca nell’aria come una risata argentina. Se il sogno della vita è un matrimonio sul filo iridescente della musica di Mozart e sentirsi come una principessa alla sfavillante corte degli Asburgo, non occorre salire sulla macchina del tempo per tornare nel Secolo dei Lumi: basta scegliere la dimora storica giusta, quella in grado di trasformare un desiderio in meravigliosa realtà.

Come Villa Il Labirinto, incastonata come il più puro dei gioielli nella campagna bresciana, tanto sofisticata da essere stata scelta come location cinematografica e set fotografico per realizzazioni esclusive. Questa affascinante dimora di pregio farà gustare attimo per attimo le sontuose atmosfere settecentesche per vivere nozze reali, grazie alla sua struttura imponente e ariosa, di assoluta eleganza.

Ma anche in virtù delle sale splendidamente affrescate, di scaloni in pietra che evocano antiche atmosfere di lusso e raffinatezza ineguagliabili al giorno d’oggi, degli allestimenti imperiali all’ombra di carpini secolari in un’atmosfera di assoluta magia, e grazie anche allo splendido parco ottocentesco progettato dal celebre architetto Berenzi, che trova il suo culmine in un suggestivo tempietto neoclassico, a ricordo della Grecia antica e delle sue molteplici ispirazioni.

Per coronare il proprio sogno restando nel nord Italia, un’altra scelta davvero perfetta per un matrimonio da principessa del Settecento è Palazzo Saluzzo Paesana, il più vasto e strutturato palazzo aristocratico di Torino. Qui il tempo sembra essersi fermato, cristallizzato nell’opulenza e nel lusso di ambienti la cui caratteristica principale è l’esclusività. Realizzato da Gian Giacomo Plantery fra il 1715 e il 1722 per volere del Marchese Baldassarre Saluzzo di Paesana, conserva intatto il fascino di una dimora nobiliare dell’epoca, il cui fasto è praticamente inalterato, immune dagli insulti del tempo.

Nella morbida luce dorata piemontese, il palazzo si staglia in tutta la sua bellezza distinguendosi dalle altre dimore sabaude al punto di poter rivaleggiare con il Castello Regio. Arredi, affreschi e decori delle stanze sono quelli dell’epoca e, tra saloni dai pavimenti in marmo lucente, la corte interna spettacolare, le morbide stoffe alle pareti e i tendaggi lussuosi la sensazione è davvero quella di essere una sposa a corte.

L’Italia, con le sue infinite bellezze, offre la possibilità di sentirsi come una giovanissima Maria Antonietta che, con l’innocenza dei suoi quattordici anni, andava in sposa a Luigi XVI anche a Palazzo San Teodoro, antica residenza gentilizia situata a Napoli, all’inizio della Riviera di Chiaia, oggi uno dei quartieri più eleganti della città grazie a Ferdinando IV di Borbone, sposo di Maria Carolina, sorella di Antonietta. Palazzo San Teodoro è un capolavoro su tre piani caratterizzato dall’eleganza sfarzosa e opulenta delle dimore patrizie della Campania.

Seicento metri quadrati di saloni di ogni dimensione che si rincorrono portando alla memoria i colori e le arti dei vicini siti archeologici di Pompei ed Ercolano facendone rivivere ogni suggestione. I pavimenti sono in cotto napoletano decorato a mano oppure in grandi pannelli lignei intarsiati, e gli arredi originali narrano del gusto di un tempo, mentre lo sguardo abbraccia il verde dei giardini e l’azzurro del mare: ovunque, la ricerca del bello in ogni sua espressione.

Nel viaggio sulle tracce di una sposa del Settecento, tuttavia, non può mancare l’eleganza della Toscana. Villa Catignano è un tesoro adagiato nel Chianti, immerso nella luce d’oro che solo il sole della Toscana possiede, costruita agli albori del Settecento su progetto di Lodovico Sergardi, umanista meglio conosciuto come Quinto Settano, poeta, autore di satire e promotore di circoli artistici e culturali.

Dal suo estro funambolico nasce una dimora di bellezza incomparabile che riporta alla mente scene di film in costume, tripudi di giardini all’italiana, feste d’estate alla luce ondeggiante delle torce. La tenuta è completamente a disposizione per una vera celebrazione settecentesca, e si può spaziare dalla sala con volte a vela e pavimento in cotto fino alla terrazza con vista mozzafiato sui giardini, mentre nella Cappella privata si possono officiare cerimonie anglicane e protestanti.
«Non c’è nulla di reale al mondo a parte i sogni e l’amore.» – Anna de Noailles
Anna de Noailles, principessa, poetessa e romanziera, diceva che «non c’è nulla di reale al mondo a parte i sogni e l’amore». Se è vero, non c’è nulla di più magico che poterli unire qui, in queste dimore storiche senza tempo, nel sogno di un’epoca fatata.