«La nostra ambizione è rendere la società più sana e sicura, in un ambiente più ecologico. Per riuscire, dovremo ispirare una diversa gamma di talenti, e crescere una generazione di menti brillanti che saranno la forza lavoro del mondo di domani.» (Sir Ralf Speth, CEO di Jaguar Land Rover)
La scienza e la tecnologia negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante, dando vita a strumenti senza i quali, forse, oggi non riusciremmo a vivere. E’ una rivoluzione che non conosce precedenti: multicloud, smart home, computer quantici, guida autonoma… Gli input che ci arrivano quotidianamente sono da capogiro. E, purtroppo o per fortuna, fermare il mondo per scendere dalla corsa non è possibile. Meglio anticipare il trend e, se possibile, dettare il passo.
Lo aveva ben capito Steve Jobs, quando diceva che è la capacità di innovare che distingue un leader da un epigono. Ed è proprio questa la sfida cruciale delle aziende all’avanguardia. Quelle con una marcia in più, illuminate, che sapientemente hanno capito che investire in ricerca e innovazione è la sola strategia vincente per arrivare alla vetta. E quando si lavora bene, con serietà, dedizione e attenzione, i risultati non tardano ad arrivare.

Come è capitato a Sir Ralph Speth, l’Amministratore Delegato di Jaguar Land Rover che in pochi anni ha trasformato la storica azienda britannica in un leader mondiale della tecnologia automobilistica. L’obiettivo dello Chief Executive di Jaguar Land Rover è noto: si chiama “Destinazione Zero” e punta al raggiungimento di zero emissioni, zero incidenti e zero ingorghi nell’universo della mobilità. Sotto la spinta di quest’anelata e coraggiosa meta, il Professor Speth ha guidato la trasformazione di Jaguar Land Rover facendola diventare in breve tempo un prezioso e imprescindibile punto di riferimento mondiale nel campo della tecnologia automobilistica.
Sotto la sua guida l’azienda ha operato un rilevante cambio di rotta, con incremento delle vendite, creazione di oltre 8.000 posti di lavoro e debutto di modelli di alto profilo, tra cui XJ e F‑TYPE, una pietra miliare di questo brand. E sempre sotto la sua amministrazione è nata l’innovativa Jaguar I-Pace, primo SUV ad alte prestazioni con alimentazione elettrica prodotto da un costruttore premium. Un lavoro straordinario, quello dell’ingegnere bavarese, che non è di certo passato inosservato ai più alti livelli e gli ha consentito di essere accolto nell’Olimpo della Royal Society, l’associazione di illustri scienziati che vanta nelle sue file ben sei Premi Nobel. Un riconoscimento illustre e prestigioso, conquistato grazie all’impulso da lui impartito alla ricerca e allo sviluppo nel Regno Unito e del suo impegno nel promuovere l’istruzione STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
«Sono onorato – ha dichiarato Sir Speth – dell’elezione nella Royal Society per le attività che amo di più e che sono fondamentali per la società. La mobilità cambierà più nel prossimo decennio che negli ultimi cento anni. Collaborando ed investendo costantemente nella Ricerca e Sviluppo possiamo guidare una graduale transizione verso un sistema di mobilità integrato pubblico-privato. Realizzeremo questo programma rimanendo fedeli alla nostra missione Destinazione Zero: zero emissioni, zero incidenti, zero ingorghi. La nostra ambizione è rendere la società più sana e sicura, in un ambiente più ecologico. Per riuscire, dovremo ispirare una diversa gamma di talenti, e crescere una generazione di menti brillanti che saranno la forza lavoro del mondo di domani”»
Speth si unisce così ad un gruppo mondiale d’insigni scienziati eletti dalla Royal Society quali membri della prestigiosa associazione, la più antica in campo scientifico fondata nel 1660, per il loro contributo alla conoscenza scientifica. Una schiera che annovera tra le proprie fila, oltre a sei premi Nobel, numerosi leader internazionali della politica industriale e scientifica. «In questo momento di crisi globale – ha affermato il Professor Venki Ramakrishnan, presidente della Royal Society e vincitore del Nobel – l’importanza del pensiero scientifico, le medicine, le tecnologie e le intuizioni che offre non è mai stata più chiara. I nostri colleghi e membri stranieri sono al centro della missione della Royal Society di usare la scienza a beneficio dell’umanità». L’elezione a membro (fellow) è sì un riconoscimento per eccezionali contributi individuali nel campo scientifico, ma è anche l’ingresso in un network di esperienza alla quale si può attingere per risolvere importanti problemi a livello di società o del mondo. Tanto è vero che, ricorda Ramakrishnan «i nuovi membri di quest’anno hanno contribuito a plasmare il ventunesimo secolo con il loro lavoro all’avanguardia, dalla genomica umana alla climatologia fino all’apprendimento automatico».
Un risultato, quello del CEO di Jaguar Land Rover, assolutamente straordinario e non affatto scontato. Soprattutto nel mondo dell’automobile, dove quasi sempre la ricerca e lo sviluppo di speciali tecnologie è delegata a terzi con l’ovvia conseguenza di standardizzare modelli con marchi diversi.
La filosofia aziendale del Professor Speth viaggia esattamente nella direzione opposta: per lui, e quindi per Jaguar Land Rover, la chiave del successo è creare valore e innovazione per generare il ritorno economico appropriato, che a sua volta giustifichi ulteriori investimenti nell’innovazione. Ed è proprio questo il circolo virtuoso perfetto. Quello che guarda al futuro e nel futuro investe, senza mai dimenticare la forza della propria ricchissima storia.
Ed è sicuramente confortante sapere che a capo di una delle case automobilistiche più prestigiose del mondo vi sia una persona così ispirata e lungimirante, che tra le sue priorità ha la tutela ambientale, il benessere del pianeta e la sicurezza stradale. E’ confortante per noi, e soprattutto per i nostri figli. Che non solo rappresentano il futuro, ma anche l’unica grande speranza per un mondo più armonico e giusto.