Cinema e automobili: un binomio eterno. Le auto, infatti, appartengono all’orizzonte iconico della storia del cinema sin dalle sue origini.
Basti pensare, ad esempio, che moltissime gag dei Keystone Cops, i maldestri poliziotti delle comiche mute americane del primo Novecento, ruotano attorno agli inseguimenti di auto o mini van aperti. E se il cinema ha concorso a creare il mito dell’automobile, anche le automobili hanno contribuito a rendere popolari e amatissime molte pellicole divenute dei veri e propri cult, spesso finendo persino a rubare la scena agli attori principali grazie alla loro unicità e bellezza.
Tant’è vero che ci sono automobili del cinema talmente iconiche da essere famose quanto chi le guida, se non di più. Eleganti o supersportive, muscolose o aerodinamiche, stile yankee o squisitamente italiane e inglesi: ognuna, a modo suo, ha segnato la storia del cinema, a volte come protagonista e altre volte come spalla o semplice comparsa.
Nell’albo d’oro delle star a quattro ruote un posto d’onore lo occupa senza dubbio Jaguar, presente in almeno 3400 pellicole. Una liason, quella tra la storica Casa automobilistica di Coventry e il mondo del cinema, che dura da oltre mezzo secolo. Complice l’eleganza, la classe e quello squisito tocco di sportività che da sempre caratterizzano le vetture di Sir William Lyons così amate da politici, regnanti e attori, che molto spesso le hanno elette quale mezzo principe per raggiungere il tappeto rosso: da Clark Gable a Elisabeth Taylor sino a Elina Labourdette e Van Johnson, giusto per citarne alcuni. E poi i registi, che le hanno utilizzate in moltissimi film.
Tutto comincia nel lontano 1954, quando Douglas Sirk sceglie di inserire una MK-VII del 1951, una magnifica bicolore bordeaux con profili bianchi, ne “La magnifica ossessione”, sublime rifacimento di “Al di là delle tenebre” (1935) con uno straordinario Rock Hudson e un’incantevole Jane Wyman.
Nello stesso anno esce “La ragazza del secolo”, una pellicola firmata da George Cukor che insieme a Judy Holliday e Jack Lemmon vede protagonista una sfavillante XK120 bianca del 1953. Ed è proprio questo il modello Jaguar preferito dai registi. A partire dal grande Woody Allen, che ne utilizza una grigio argento del 1950 per il suo “Sogni e delitti” (2007). Mentre Matt Damon ne guida una di colore bianco ne “Il talento di Mr. Ripley”, straordinario thriller drama ambientato negli anni Cinquanta diretto da Anthony Minghella che vanta numerosi riconoscimenti e molte nomination agli Oscar e Golden Globe.
E poi lei, la mitica Batmobile di “Batman forever”, terzo capitolo della saga dedicata al leggendario uomo-pipistrello. Nell’avvincente film diretto nel 1995 da Joel Schumacher troviamo un superbo Val Kilmer nei panni di Batman che sfreccia a bordo di una scintillante Jaguar XK120, ovviamente nerissima.
L’elenco delle stelle del cinema che si sono innamorate delle Jaguar è pressoché infinito: anche il mitico Alfred Hitchcock utilizzò una MK-VIII pale green del 1957 nell’indimenticabile “La donna che visse due volte”, capolavoro del 1958 con James Stewart e Kim Novak.
Una XK 140 OTS fu invece scelta nel 1957 per “L’impareggiabile Godfrey”, deliziosa commedia con June Allyson e David Niven che fu nominata ai Golden Globe come migliore attore.
Un’altra Jaguar diventata un mito è ovviamente la E-Type: l’auto di Diabolik. Un’auto leggendaria, declinata in vari colori nelle sue numerose apparizioni cinematografiche. Dalla “Shaguar”, l’estrosa E-Type del ‘68 guidata da Austin Power in tutti i film della serie omonima caratterizzata dai vivaci colori della Unionflag, sino alla scintillante roadster rossa scelta da Lucio Fulci per “Uno strano tipo”, commedia brillante interpretata dal Clan Celentano. E poi naturalmente la mitica coupé in total black del 1961 guidata da Diabolik nell’omonimo film diretto da Brava nel 1968, con John Philip Law e Marisa Mell nelle rispettive parti di Diabolik e Eva Kant. La Jaguar che tutti, almeno una volta nella vita, vorrebbero guidare.
Famosissima è poi l’entrata a gamba tesa contro James Bond della XK-R cabriolet verde del 1996, guidata dal perfido trafficante di diamanti nordcoreano Zao nella celebre scena dell’inseguimento sul ghiaccio di “007: La morte può attendere”. Una Jaguar veramente letale, coi suoi 510 cavalli corredati da un possente arsenale di missili sul retro e mitragliatrici sulla parte anteriore. Quasi a testimoniare che sul grande schermo la Jaguar si fa sempre e comunque notare, sia quando sta dalla parte degli eroi che quando si ritrova tra le grinfie dei cattivi.
Nell’ultimo capitolo della saga 007 troviamo invece un’altra leggenda della Casa automobilistica britannica: Land Rover. E più precisamente la nuova Defender, che durante le riprese viene strapazzata in ogni modo. Nel film “No Time To Die”, dove vengono utilizzate anche le Range Rover Sport Svr e Classic oltre ad un esemplare della Serie III, la regina del fuoristrada in versione 110 affronta i test più estremi: viene scaraventata in aria, cappottata e lanciata a tutta velocità in limacciosi guadi e profondissimi fiumi.
Il tutto, ovviamente, senza colpo ferire. Per la pellicola diretta da Cary Fukunaga sono state utilizzate dieci Defender, inclusa la settima prodotta dalla fabbrica, la VIN 007. Le scene del trailer mostrano l’indomita 4×4 che seraficamente piroetta per aria ed attraversa a piena velocità torbide paludi e corsi d’acqua di oltre trenta metri. Tutte le scene sono state dirette dallo Stunt Coordinator Lee Morrison, in collaborazione con il supervisore degli effetti speciali e dei veicoli, il Premio Oscar Chris Corbould.
Tuttavia l’auto, guidata dagli stuntman Jess Hawkins e Lee Morrison, non ha subito per l’occasione stravolgimenti tecnici rispetto alla versione di serie. Il modello impiegato per le riprese è stato semplicemente reso più sicuro installando una roll cage e dei sedili a guscio per i piloti. Inoltre, per garantire una buona trazione sui fondi sterrati, gli pneumatici stradali sono stati sostituiti con delle coperture specifiche per l’off-road. «Per la Defender – afferma Nick Collins, Land Rover Defender Vehicle Line Director – abbiamo creato un nuovo standard di prove, il più difficile mai reso operativo, solo per questo veicolo. La robustezza e la resistenza sono state misurate con molteplici test, incluso il salto da un ponte. Questo ci ha assicurato che il veicolo fosse perfetto per lo stunt team e le emozionanti scene del film. Tutto ciò – conclude Collins – senza alcuna modifica alla scocca, a parte il montaggio di una gabbia antiribaltamento».
La partnership tra Jaguar Land Rover e 007, nella figura della Eon Productions, ebbe inizio nel 1983, con l’apparizione di una Range Rover Convertibile in “Octopussy”. Prima di questo, negli anni Settanta, Land Rover è stata protagonista della serie “Attenti a quei due” e de “Gli infallibili”.
Mentre nel 2001 viene realizzata dalla Casa una speciale Defender (prodotta in due esemplari) per il film “Lara Croft: Tomb Raider” diretto da Simon West. Si tratta di una unità equipaggiata con un motore V8 di 4 litri da 184 hp e da un’infinita serie di accessori come il doppio verricello, il roll-bar, il sistema di navigazione satellitare insieme alle luci ausiliarie, alle piastre di protezione ed a quelle da sabbia. Dopo il film Land Rover ha annunciato la commercializzazione di una serie limitata in versione D90 e D110, con gli stessi accessori e della stessa tinta grigio metallizzato denominata “Bonatti grey”.