Uno tsunami. E’ questa l’immagine più immediata e vibrante che affiora alla mente quando si pensa al Covid-19. Un’emergenza nuova, spiazzante, destabilizzante, che ha letteralmente travolto il mondo intero facendolo sprofondare in un abisso di paura, incertezza e fragilità.
Tutto è andato in tilt, e senza distinzioni di sorta: le nostre vite quotidiane, le abitudini, gli affetti, le sicurezze, l’economia. E soprattutto il sistema sanitario mondiale, che si è ritrovato a dover fronteggiare repentinamente un nemico invisibile, subdolo e oscuro.
Di fronte ad un evento epocale di tale entità, la solidarietà e la cooperazione sono l’unica risposta possibile per combattere un virus più pericoloso e nefasto del Covid stesso che attanaglia da troppo tempo la società moderna: l’egoismo. Mai come oggi scendere in campo vuol dire diventare parte integrante del tessuto sociale e andare ad innescare comportamenti sommi e virtuosi volti, senza secondo fine alcuno, al bene comune. In quest’ottica di mutuo soccorso molte sono le aziende che hanno deciso di impegnarsi concretamente mettendosi a disposizione della comunità sanitaria, e non solo, nella lotta al Covid-19.
Tra di esse non poteva mancare Jaguar Land Rover, da sempre impegnata in prima linea in fatto di sostenibilità ambientale, benessere globale e sicurezza stradale. Anche in questo delicato e complesso frangente, la storica casa automobilistica britannica non si è risparmiata in termini di impegno, sollecitudine e partecipazione per contrastare quella che unanimemente è stata definita la peggior crisi dal Dopoguerra ad oggi.
E lo ha fatto su più fronti, innanzitutto inviando una flotta di veicoli a sostegno degli organismi umanitari che operano nei servizi di emergenza in tutto il mondo. L’azienda, infatti, ha messo a disposizione della Croce Rossa oltre 160 veicoli per la consegna di medicinali e beni di prima necessità alle fasce più anziane e fragili. La collaborazione con la Croce Rossa, del resto, è una tradizione che Jaguar Land Rover si porta dietro da sempre, e che nel corso degli anni si è tradotta in molteplici progetti di sostegno e risposta alle calamità in tutto il mondo.
Non a caso tra le vetture messe a disposizione dallo storico brand ci sono anche 27 Defender, simbolo di solidarietà per eccellenza da sempre utilizzato per attività umanitarie a supporto delle popolazioni più fragili dislocate in luoghi impervi e difficili da raggiungere. Tramite la partnership con la Croce Rossa, la casa automobilistica ha inoltre cofinanziato la risposta alle emergenze dell’organizzazione Disaster Relief Alliance, che supporta numerosi programmi nel Regno Unito e nel mondo intero offrendo immediata assistenza finanziaria in caso di disastri, incluso quello causato dal Covid-19.
In Italia la divisione targata Jaguar Land Rover, cogliendo una necessità espressa dalla Croce Rossa Italiana, ha reso disponibile una piccola flotta di vetture utilizzate da parte delle unità SAPR (Sistemi aeromobile a pilotaggio remoto) impiegate per rispondere all’emergenza Covid-19. Del resto la natura stessa dell’emergenza costringe a cercare soluzioni innovative per sostenere la popolazione. Ed è per questo che la flotta di droni della CRI è stata equipaggiata di dotazioni tecnologiche in grado di garantire interventi speciali a supporto delle attività dei soccorritori.
E non è tutto. Perché un ulteriore piccolo supporto alla Croce Rossa si è concretizzato anche attraverso una donazione effettuata da parte dei dipendenti di Jaguar Land Rover Italia che, con questo gesto di solidarietà, hanno potuto esprimere la loro partecipazione alla grave crisi che stiamo affrontando. «Essere al fianco di Croce Rossa Italiana in questo momento di drammatica emergenza sanitaria – ha detto Daniele Maver, presidente Jaguar Land Rover Italia – è innanzitutto un dovere, ma anche una grande opportunità per poter contribuire, insieme a tantissimi altri, a fare qualcosa per il proprio Paese, perché possa tornare presto a rialzarsi, sicuramente cambiato, ma più fiero e forte di prima. Poter dare il nostro supporto alla Croce Rossa Italiana, con cui collaboriamo da anni, ai suoi uomini e donne straordinari, ai suoi volontari, tutti eroi sempre in prima linea senza mai risparmiarsi, è motivo di sincero orgoglio per me, la mia azienda e per tutti i nostri dipendenti che, nel loro piccolo, sono stati fieri di poter contribuire in questa situazione di straordinaria emergenza».
Ma la risposta di Jaguar Land Rover alla “chiamata alle armi” nella lotta contro il Covid-19 non si è fermata qui. La casa automobilistica britannica, infatti, ha deciso di riconvertire la sua produzione di prototipi per fornire visiere facciali protettive agli operatori sanitari britannici. A causa della carenza di equipaggiamenti adatti, infatti, molti operatori sanitari hanno riportato danni indossando equipaggiamenti inadeguati per molte ore o lavorando senza protezione.
Il progetto di questa visiera, la sola riutilizzabile di questo tipo approvata dal NHS (il Sistema sanitario nazionale in vigore nel Regno Unito), è stato sviluppato con la consulenza di un team di professionisti del Servizio Sanitario per poter stampare rapidamente i prototipi presso l’Advanced Product Creation Centre di Gaydon, uno degli impianti di stampa 3D più avanzati d’Europa. La rapidità nella preparazione dei prototipi ha consentito agli ingegneri di lavorare in meno di una settimana su numerose varianti, ottenendo così il feedback dei medici, necessario per procedere ai perfezionamenti del prodotto.
Ogni sforzo, per piccolo che sembri, è un contributo a quello collettivo che assicurerà ai nostri servizi di emergenza quanto serve per il loro lavoro (Ben Wilson, Jaguar Land Rover Design Manager)
Lo schermo trasparente delle visiere prodotte da Jaguar Land Rover è in policarbonato chimicamente resistente, lavorato dalla RGH Rubber Limited con una multi-taglierina. L’imbracatura della visiera è stata oggetto di particolare cura ed è stata creata usando la sinterizzazione laser, la fusione a getto e la modellazione a deposizione fusa. Il risultato è che può essere indossata in pieno comfort e sicurezza per molte ore dagli operatori.
Un elastico di sicurezza fornito dalla Beacon Trimmings di Coventry mantiene la visiera in posizione, e può essere facilmente sostituito per evitare contaminazioni. Le visiere sono assemblate da una piccola squadra di quattro impiegati Land Rover in un’area dedicata ed ovviamente vengono sottoposte ad una serie di severissime procedure che ne garantiscano la più totale incontaminabilità. «È stato una vero lavoro di squadra – ha detto Ben Wilson, Additive Manufacturing and Prototype design manager di Jaguar Land Rover -. Abbiamo provato diversi materiali ed abbiamo migliorato varie volte il progetto consultandoci con medici e infermieri in prima linea e questo ci ha consentito di creare qualcosa di unico e adatto allo scopo. Questo è un piccolo contributo, ma è vitale che ognuno di noi faccia il possibile con le risorse in suo possesso».
Nonostante la crisi innescata dal Covid abbia investito pesantemente anche il settore automobilistico con gravi ripercussioni economiche, la falcata del Giaguaro contro il virus non si è fatta attendere e si è immediatamente distinta per solerzia, energia e responsabilità. Da subito, infatti, la casa automobilistica si è attivata per lavorare in stretto contatto col governo britannico, mettendo a disposizione l’esperienza ingegneristica e di ricerca dell’azienda, inclusi il digital engineering, il design, la stampa di modelli 3D e di prototipi, l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e il data science, oltre al supporto diretto dei produttori di vitali apparecchiature per la ventilazione.
Un contributo prezioso, utile e affatto scontato quello di Jaguar Land Rover, a conferma dell’eccezionale sensibilità di questo storico brand che da sempre si distingue per la sua filosofia aziendale volta a sognare, e realizzare, un mondo migliore di cui oggi più che mai abbiamo tutti (ma veramente tutti) bisogno.