Elegante e sinuosa. Enigmatica e tenebrosa. Nera come la notte, e come l’attillatissima tuta del Re del Terrore a fumetti: Diabolik.
Sin dal primo numero, il ladro più famoso del mondo utilizza la Jaguar E-Type per le sue rocambolesche fughe dagli inseguimenti dell’ispettore Ginko. Profilata come un proiettile ed accucciata con l’abitacolo sulle ruote posteriori, la Jaguar di Diabolik semina puntualmente la polizia sfrecciando a 250 chilometri orari per le strade di Clerville, pronta in un lampo a divorar la strada con un balzo felino.
Ed è innegabile che proprio in questo connubio si celi uno dei segreti del grande successo riscosso dal fumetto noir delle sorelle Giussani, che non a caso scelsero la E- Type come fedelissima alleata del criminale dagli occhi di ghiaccio. Del resto, la sua genesi è strettamente collegata ad un mezzo di trasporto con le ruote: un treno. O meglio, molti treni, quelli dove salivano i pendolari della Stazione di Milano Cadorna. Angela Giussani, che abitava lì vicino, pensò che il fumetto perfetto per loro sarebbe dovuto essere di facile e coinvolgente lettura, e che si potesse facilmente mettere in tasca finito il tragitto in treno. Da queste geniale intuizione nacque l’albo di Diabolik, in edicola il primo novembre del 1962 con un prezzo di copertina pari a 150 lire.
Corre l’obbligo di ricordare che, tuttavia, inizialmente Jaguar non gradì affatto l’accostamento con un fumetto che aveva per protagonista un ladro spietato e senza scrupoli che rappresentava l’antieroe per eccellenza, arrivando finanche a diffidare gli autori dal nominare il marchio paventando una pubblicità negativa per la Casa.
Le cose però cambiarono in fretta, e il matrimonio scomodo si rivelò per Jaguar un’unione felice, capace di regalare ulteriore fascino ad una vettura già di per sé accattivante ed unica. Basti pensare che in occasione del cinquantesimo anniversario dell’E-Type i vertici di Coventry decisero di inserire una serie di immagini tratte dal fumetto tra le pagine del libro che ne celebrava il mezzo secolo.
Una simbiosi perfetta, quella tra Diabolik e la sua Jaguar. A cominciare dal nome, che per entrambi rievoca l’immagine dell’indomabile e sensuale fiera che gli indigeni sudamericani chiamano “jag war”: il giaguaro, colui che caccia volando. Un concentrato di grazia, eleganza e potenza. Esattamente come il giaguaro a quattro ruote: un’auto dalle linee armoniche e flessuose, complice il lunghissimo cofano che si contrappone alla coda stretta e affusolata. E solo apparentemente quieta, sino a che in un battibaleno spicca con scatto fulmineo il volo per graffiar la sua preda: la strada.
In breve tempo la Jaguar diventerà in tutto e per tutto un personaggio della striscia delle Giussani, alla stregua di Eva Kant e dell’ispettore Ginko. Tant’è vero che ancor oggi quando s’incrocia una E-Type viene spontaneo esclamare: è quella di Diabolik!
Aerodinamica, superveloce e rigorosamente blindata, l’auto riesce sempre e a salvare la pelle di Diabolik e della sua bellissima compagna Eva Kant, che all’occorrenza la guida con eguale maestria e spregiudicatezza.
E anche quando finisce distrutta contro un palo o irreparabilmente danneggiata, maestosamente risorge dalle ceneri della sua stessa distruzione come la mitologica araba fenice. Merito anche degli innumerevoli marchingegni e super accessori di cui il protagonista continua a corredarla. La fantasia di Diabolik nell’inventare trucchi per la sua Jaguar non ha limiti. Nel corso delle sue avventure l’abbiamo vista trasformarsi nei più sorprendenti mezzi di trasporto e come una saetta marciare sott’acqua, volare, correre sulle rotaie, arrampicarsi in verticale e danzare sulla superficie di un lago.
E’ una macchina che non conosce limiti, dotata di sofisticatissimi congegni di autodistruzione, segnalazione e difesa nella remota eventualità che finisca nelle mani sbagliate. Tuttavia, al contrario dei tanti amatori e collezionisti del genere, Diabolik non si prende particolarmente cura della sua auto. Il suo rapporto con lei è esclusivamente professionale. E anzi, sin dai primi episodi non esita a sacrificarla in qualche incidente o ad abbandonarla pur di raggiungere il suo scopo.
La Jaguar per Diabolik è un indispensabile mezzo di fuga, ma anche una pedina fondamentale per gli appostamenti e per la buona riuscita di colpi magistrali, nonché sicuro rifugio per i suoi preziosi, e spesso pesanti, bottini. Spesso e volentieri è anche un’esca capace di confondere le idee della polizia, che appena la vede sfrecciare a tutta velocità la insegue strenuamente, salvo scoprir quando è troppo tardi che alla sua guida non c’è Diabolik, ma un manichino telecomandato.
Insomma, la Jaguar E-Type per Diabolik è un’insostituibile compagna di avventure. E’ il suo marchio di fabbrica, senza il quale, probabilmente, non sarebbe diventato il Re del Terrore che negli anni ha stregato intere generazioni di tutto il mondo.